D.Lgs. 139/2015: Interpretare il nuovo bilancio in forma abbreviata

balance sheet

Il D.Lgs. 139/2015 ha riformato le regole relative agli schemi di bilancio delle società di capitali, anche quelle di piccole dimensioni, rinnovellando per queste ultime gli articoli 2435-bis (Bilancio in forma abbreviata) e 2435-ter (Bilancio delle micro-imprese) del codice civile.
Limitandoci alla sola parte degli schemi di bilancio, sinteticamente possiamo dire che lo Stato Patrimoniale in forma abbreviata è costituito dalle sole voci indicate dalle lettere maiuscole e dai numeri romani, continuando però a distinguere i crediti e i debiti esigibili oltre l’esercizio successivo. Invece il Conto Economico in forma abbreviata ha sostanzialmente solo alcuni raggruppamenti di voci rispetto allo schema ordinario (variazioni delle rimanenze, quote di fine rapporto, ammortamenti, altri proventi finanziari, rivalutazioni e svalutazioni).
Questa drastica riduzione di voci, specialmente nello Stato Patrimoniale, ovviamente comporta una minore possibilità informativa per il lettore del bilancio, tra l’altro lecita sia per le minori dimensioni aziendali sia perché previste dal Codice civile. Ciò comporta che una eventuale analisi di bilancio deve tener conto delle sole voci disponibili e di conseguenza gli indicatori ottenibili saranno di numero più limitato rispetto ad una analisi di un bilancio redatto in forma ordinaria.
Ovviamente una analisi con maggiori indicatori è sempre possibile potendo accedere ai dati contabili, cosa che non può fare l’analista esterno o gli altri stakeholders interessati a leggere il bilancio dell’azienda. Ad esempio per determinare la Posizione Finanziaria Netta occorre avere maggiori dettagli sui crediti e i debiti e non la sola distinzione tra crediti e debiti esigibili oltre ed entro l’esercizio successivo, come è nello Stato patrimoniale in forma abbreviata.

Esempio pratico analisi bilancio in forma abbreviata
Vediamo ora come procedere ad una analisi di un bilancio in forma abbreviata limitandoci al solo Stato patrimoniale. Innanzitutto la riclassificazione dello Stato patrimoniale è più agevole dato il minore numero di voci da rielaborare. Si riporta di seguito lo Stato patrimoniale di una micro-impresa riclassificato con criterio finanziario utilizzando le voci disponibili nello schema in forma abbreviata:

Stato Patrimoniale secondo il nuovo schema previsto dal DLgs 139/2015

Con tali dati a disposizione è possibile determinare i seguenti indici di bilancio e margini patrimoniali:
Analisi per indici e margini

A questo punto è possibile già dare un giudizio sullo stato di salute dell’azienda, ovviamente solo dal punto di vista patrimoniale e finanziario in quanto ci siamo limitati all’analisi del solo Stato patrimoniale.
Limitandoci a commentare i valori in rosso, cioè quelli probabilmente fuori parametro, possiamo affermare che anche se può sembrare che la struttura patrimoniale e finanziaria sia sbilanciata un po’ troppo verso il capitale di terzi e quindi con una non piena autonomia finanziaria, osservando i margini si nota che il margine di struttura primario è il solo valore negativo.
Questo indica che le immobilizzazioni non sono state finanziate interamente dal capitale proprio ma in piccola parte anche dal capitale di terzi, che tra l’altro è la situazione di quasi tutte la aziende. Invece è molto importante che il margine di struttura secondario sia un valore positivo, in quanto sta a significare che le immobilizzazioni sono state finanziate con capitale permanente (capitale proprio + debiti scadenti oltre l’esercizio successivo) e ciò denota un equilibrio tra gli impieghi e le fonti di finanziamento. In via speculare anche il Capitale circolante netto positivo denota una capacità dell’azienda a far fronte agli impegni di breve scadenza. Infine il margine di tesoreria anche se negativo (incapacità a far fronte ai debiti a breve con le sole disponibilità liquide e i crediti da incassare) possiamo non considerarlo estremamente sfavorevole dato che lo speculare indice di liquidità immediata rientra nel parametro accettabile superiore allo 0,33 e che tale indice è denominato infatti “Acid test” considerata la sua severità di giudizio.

Bilancio d’esercizio e scritture di fine anno: I controlli da effettuare prima di redigere le scritture di assestamento e di chiusura dei conti

Le scritture di assestamento sono quelle scritture contabili redatte al termine dell’esercizio con lo scopo di determinare il reddito conseguito nel corso dell’esercizio stesso. La finalita’ di tali scritture è quello di far sì che, nella determinazione del reddito d’esercizio, si tenga conto esclusivamente dei componenti positivi e negativi di reddito di competenza del periodo.
Pertanto, le scritture di assestamento consentono di passare dai valori contabili, cioè dai valori desunti dalla contabilità e registrati in base al momento della manifestazione finanziaria del fatto di gestione, a valori di bilancio, cioè valori che tengano conto della competenza economica del fatto di gestione.
Prima di procedere con la rilevazione delle scritture di assestamento è opportuno effettuare una serie di controlli che consentano di verificare la correttezza dei dati già inseriti e permettano di evidenziare quali sono le principali scritture di assestamento da dover registrare prima di procedere alla chiusura dei conti.
Di seguito vengono indicati i principali controlli da effettuare e le principali verifiche necessarie per poter procedere all’inserimento delle scritture di assestamento.
L’articolo che segue vuole essere una sorta di chek list dei principali controlli e delle principali verifiche che è necessario effettuare prima delle scritture di chiusura. Inoltre, per ciascuna voce, vengono indicate le principali scritture di assestamento da redigere.

CASSA
Verificare che il saldo contabile alla data di chiusura del bilancio coincida con il saldo risultante dal libro cassa e con l’effettiva esistenza di denaro in cassa a tale data.
Non sono necessarie scritture di assestamento.

BANCHE E C/C POSTALI
Effettuare la riconciliazione tra il saldo dei conti intestati alle banche e alle poste e i relativi estratti conto.
Scritture di assestamento: in sede di scritture di assestamento occorre procedere a rilevare gli interessi attivi e passivi maturati su tali conti relativi all’ultimo trimestre. Per gli interessi attivi è necessario rilevare anche le ritenute subite.

IVA
Effettuare il giroconto dei saldi relativi ai conti “IVA ns/debito” e “IVA ns/credito” al conto “Erario c/IVA”.
Verificare, quindi, che il saldo del conto “Erario C/IVA” coincida con il valore indicato nella dichiarazione IVA dell’anno.

CLIENTI E FORNITORI
Effettuare un controllo sui conti relativi ai clienti e ai fornitori. Contabilizzare eventuali abbuoni attivi e passivi.
Scritture di assestamento: in sede di scritture di assestamento procedere allo stralcio di eventuali crediti inesigibili e all’accantonamento al fondo svalutazione crediti. Inoltre occorre procedere a rilevare eventuali fatture da emettere e da ricevere e note credito da emettere e da ricevere. Nei casi nei quali sono previsti premi su acquisti a clienti o da fornitori procedere ad una loro rilevazione.

GIROCONTI
Verificare che nel corso dell’esercizio siano stati chiusi i seguenti conti rilevati con le scritture di chiusura redatte al termine dell’esercizio precedente:
– ratei attivi e passivi, salvo il caso di operazioni la cui competenza economica si protrae nel corso di più esercizi;
– fatture da emettere e da ricevere;
– note credito da emettere e da ricevere.
Verificare che le rimanenze iniziali di magazzino siano state stornate al conto “Variazione rimanenze”.

RAPPRESENTANTI
Effettuare un controllo sui conti relativi ai rappresentanti, verificare la corretta contabilizzazione delle provvigioni e delle relative ritenute.
Scritture di assestamento: rilevare le provvigioni maturate e di competenza dell’esercizio per le quali i rappresentanti non hanno ancora emesso la fattura.

COSTI E RICAVI CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA ANTICIPATA O POSTICIPATA
Verificare la presenza di costi e ricavi la cui manifestazione finanziaria è anticipata o posticipata. I componenti di reddito che, più di frequente, possono generare ratei o risconti sono: telefono, luce, acqua, gas, fitti attivi e passivi, assicurazioni, leasing, vigilanza notturna, contributi INAIL, spese per personale dipendente (per ciò che concerne la rilevazione del rateo relativo alla tredicesima e quattrodicesima mensilità), interessi su mutui passivi e altri finanziamenti.
Scritture di assestamento: occorre procedere a rilevare i ratei e i risconti attivi e passivi.

ACCANTONAMENTI
Qualora nel corso dell’esercizio ci sono stati licenziamenti verificare che il pagamento del TFR sia stato correttamente contabilizzato.
Scritture di assestamento: procedere all’accantonamento al fondo TFR. Procedere alla rilevazione delle imposte di competenza dell’esercizio all’accantonamento al fondo imposte e tasse per eventuali contenzioni in corso con l’amministrazione finanziaria e all’accantonamento al fondo imposte e tasse differite e ad altri eventuali accantonamenti a fondi rischi e fondi spese.

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ED IMMATERIALI
Nel caso in cui, nel corso dell’esercizio, siano stati vendute delle immobilizzazioni materiali ed immateriali occorre verificare che le eventuali plusvalenze conseguite o minusvalenze subite siano state correttamente contabilizzate.
Scritture di assestamento: in sede di scritture di assestamento occorre effettuare il calcolo delle quote di ammortamento. Per i beni materiali tale quota è accantonata al relativo fondo, mentre per i beni immateriali essa è portata in diretta diminuzione del valore del bene.
Qualora, nel corso dell’esercizio, si è proceduto ad effettuare delle costruzioni in economia, occorre procedere alla capitalizzazione dei relativi costi.
Se sono state sostenute spese di manutenzione e riparazione straordinarie occorre procedere ad una loro capitalizzazione.

RIMANENZE DI MAGAZZINO
Procedere ad un inventario fisico per eliminare eventuali divergenze tra le rimanenze risultanti contabilmente e quelle effettivamente esistenti in magazzino. Tali divergenze possono essere dovute a cali, avarie, furti che vanno adeguatamente rilevati.
Scritture di assestamento: procedere alla rilevazione delle rimanenze finali di magazzino.

IMPOSTE ANTICIPATE E DIFFERITE
Verificare la presenza di componenti di reddito positivi e/o negativi che concorrono alla formazione del reddito imponibile in un periodo d’imposta diverso rispetto a quello di competenza economica.
Scritture di assestamento: nel caso di differenze temporanee occorre procedere a rilevare le imposte anticipate (qualora siano state pagate imposte prima della loro competenza economica) e le imposte differite (qualora debbano essere rilevate delle imposte di competenza che saranno pagate in esercizi successivi).

ALTRI CONTROLLI DA EFFETTUARE
Prima di procedere con le scritture di assestamento può essere utile effettuare i seguenti ulteriori controlli:
– controllare il saldo del conto INPS C/ CONTRIBUTI e verificare che il saldo coincida con quello versato nel mese di gennaio dell’anno successivo;
– controllare il saldo dei conti ERARIO C/RITENUTE LAVORO AUTONOMO e ERARIO C/RITENUTE LAVORO DIPENDENTE con l’importo versato nel mese di gennaio dell’anno successivo;

CONTI D’ORDINE
Verificare la presenza di operazioni (merci presso terzi, merci di terzi presso di noi, leasing finanziario, effetti allo sconto, fideiussioni e avalli) che danno luogo all’indicazione di conti d’ordine. Essi, fino ai bilanci 2015 vanno indicati in calce allo Stato Patrimoniale. A partire dai bilanci 2016 vanno indicati solamente in Nota integrativa.

OPERAZIONI IN VALUTA
Le attività e passività in valuta, diverse dalle immobilizzazioni, devono essere iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio. Eventuali utili e perdite devono essere rilevati nel conto economico in modo distinto e l’eventuale utile netto su cambi non effettivamente realizzato deve essere accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo.

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